Silenzio. Per le strade e per i cieli niente si muove, se non il vento. Primavera 2020, siamo in lockdown, in questo silenzio sento i rumori dei miei umori. Emozioni complesse che scavano in me, alla ricerca di ciò che sono.
Niente si muove se non il respiro che si fa vento, si fa soffio, si fa rumore. Sento il rumore dei miei caledoscopici umori,
che come onde, come cose mi attraversano come se non fossi altro che una cassa di risonanza, che da loro voce, che da loro corpo.
Umori che come tende, fiori, fogli, muri, bicchieri, sedie danzano dentro di me, si scontrano, fanno capriole. Mi sollevano e mi atterrano, scavando nella mia terra, per estrarre la mia essenza.
Nell’accarezzare l’aria nera mi coloro di ciò che è stato, di ciò che sono.
Un viaggio sensoriale profondamente emozionale e fisicamente coinvolgente
RUMORE DELL’UMORE è un’esperienza multisensoriale composta da nove performance audiovisive che confondono le sottili linee di confine tra il mondo reale e quello digitale. All’interno delle stanze buie di un monastero cinquecentesco, nascosto nel cuore di Bergamo, il visitatore intraprende un viaggio immersivo di colore, movimento e suono.
L’installazione visiva sperimentale “RUMORE DELL’UMORE” è un’esperienza individuale della durata di venti minuti che utilizza le più recenti e innovative tecnologie di realtà virtuale, in anteprima nazionale, per creare un grande spazio multi-narrativo che coinvolge i visitatori.